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      Quando il governatore tutte queste cose intese, fece con molta diligenzia star tutti i suoi in ordine, e da tutti i cavalli far tutta la notte la sentinella: cinquanta cavalli in ogni quarto di sentinella, e 150 nell'ultima guardia. E in tutte queste notti non dormirono mai né il governatore né li suoi capitani, col visitare le sentinelle e guardare a tutto quello che si conveniva; e quando toccava di riposarsi e di dormire le genti da guardia in guardia, non si toglievano però l'armi giamai da dosso, e i cavalli stavano insellati sempre. E con questa vigilanzia stettero i nostri fino ad un sabbato, che a posta di sole vennero duoi Indiani di quelli che agli Spagnuoli servivano, e dissero al governatore che essi erano venuti fuggendo dalla gente dell'esercito, che l'avevano lasciato tre leghe indi lungi; e che quella notte o l'altra sarebbono stati sopra li cristiani, perché si venivano con gran fretta accostando, per quello che aveva lor Atabalipa mandato a dire. Allora il governator determinò con gli ufficiali di sua Maestà e con li capitani e altre persone esperte di far morire Atabalipa: e cosí lo sentenziò a morte, dicendo che meritava per il tradimento che aveva commesso d'esser brucciato nel fuoco (salvo se si fosse battezzato), per la sicurtà de' cristiani e per il bene di tutto quel paese, e per la conquista e pacificazione di quella parte dell'Indie, perché, morto lui, tosto si porrebbono le sue genti in rotta, senza aver animo di far quello che impreso avevano per ordine del signor loro.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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