A' nove di gennaro del 1534 giunse al fiume di Siviglia la seconda nave, chiamata Santa Maria del Campo, nella quale venne il capitan Fernando Pizarro, fratello di Francesco Pizarro, governatore e capitano generale della Nuova Castiglia. Venne in questa nave per sua Maestà in oro la valuta di 153 mila castigliani e 5048 marchi d'argento, e portò di passaggieri e persone particolari 310 mila castigliani d'oro e 13 mila e 500 marchi d'argento, di piú del già detto di sua Maestà: e venne tutto questo argento e oro in sbarre e spalanche o piastre e pezzi di varie sorti, rinchiusi e posti in gran casse. Di piú della sopradetta quantità e somma, portò anco questa stessa nave per sua Maestà 38 vasi d'oro e 48 di argento, fra li quali v'era un'aquila d'argento, cosí grande che nel suo corpo vi capevano due gran cocomi d'acqua; e due vasi cosí grandi da cucinare, un d'oro e l'altro d'argento, che in un di loro sarebbe caputa una vacca a pezzi per cuocerla; e vi furono due sacchi d'oro, che in ognuno di loro capevano due tomoli di grano; e vi fu un idolo d'oro cosí grande quanto è un fanciullo di quattro anni, e due piccioli tamburi pure d'oro. Gli altri vasi erano d'oro e d'argento, di tanta grandezza che in ognun di loro capevano due sestari di liquore e piú. Vennero anco in questa stessa nave, che erano di passaggieri, 24 cocomi grandi d'argento e quattro d'oro. E fu questo cosí bel tesoro discaricato nel molo del porto di Siviglia e portato nel palagio della contrattazione, i vasi a carichi su le spalle e con le stanghe, e il resto in 27 tavole, che un paio di buoi non ne poteva con una caretta portare piú che due.
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