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      Tutto questo intesosi, essendo già presso ad ognuno cosa cosí chiara e publica che ne' loro eserciti dicevano che venivano per uccidere tutti i cristiani, veduto il governatore in quanto pericolo era tutto il governo e gli spagnuoli, per porvi rimedio, ancora che molto gli dispiacesse di venir a questo atto, nondimeno, veduta la informazione e il processo fatto, avendo congregato gli ufficiali di sua Maestà e i capitani della sua compagnia, e un dottore che in quel tempo si ritrovava in questo esercito, e il padre fra Briante di Valverde, religioso dell'ordine di San Domenico, mandato dall'imperator nostro per la conversione e per la dottrina delle genti di questi regni, doppo l'essersi molto disputato e ragionato del danno e utile che saria potuto avvenire per il vivere o morire di Atabalipa, fu risoluto che si facesse giustizia di lui. Che, cosí domandandosi dagli ufficiali di sua Maestà, e giudicato da quel dottore esser la informazione bastante, perciò fu finalmente tratto della prigione dove dimorava, e con voce di tromba che publicasse il suo tradimento e trattato, fu condotto nel mezzo della piazza della città e ligato ad un legno, mentre il religioso l'andava confortando e facendo intender per uno interprete le cose della nostra fede cristiana, dicendogli che Iddio aveva voluto che per gli eccessi che avea commessi al mondo dovesse esser morto, e però si dovesse pentir d'essi, e che Dio gli avrebbe perdonato se l'avesse fatto e si fosse incontanente battezzato. Egli mosso da queste ragioni domandò il battesimo, e da quel venerando padre, che molto li giovò in questa esortazione, gli fu dato subitamente: onde, quantunche fosse sentenziato a dover esser brucciato, se li diede una storta col mangano al collo e in questo modo fu affogato.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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