S'assise presso di lui Chalicuchima, quel gran capitano d'Atabalipa che li conquistò quel paese, come si disse nella relazione fatta nelle cose di Caxamalca, e vicino a lui il capitano Tice, uno de' principali, e dall'altra parte certi fratelli del signore; e seguitavano di qua e di là altri caciqui e capitani e governatori di provincie e altri signori di gran terre, né quivi finalmente s'assise persone che non fussero di qualità, e mangiarono tutti di compagnia in terra, che non accostumano altre tavole. E doppo l'aver mangiato, il cacique disse che intendeva di dar l'obbedienza in nome di sua Maestà in quel modo che a lui l'avean data i suoi principali, e il governator gli disse che facesse come li parea: e quivi gli offerse un pennacchio bianco che i suoi caciqui gli avevano dato, dicendo che quel gli presentava in segno d'obbedienza. Il governatore l'abbracciò con molto amore e lo ricevé, dicendogli che, quando avesse voluto, gli avrebbe detto quel che doveva dirgli in nome dello imperadore; e fu tra lor concluso di congregarsi per ciò un'altra volta il giorno seguente, nel quale uscí in quella congregazione il governatore vestito al meglio che poté di vestimenti di seta, con gli officiali di sua Maestà e alcuni nobili della sua compagnia, che vi fusser presenti ben vestiti, per meglio rappresentar questo atto d'amistade e di pace, e appresso di lui fece porre l'alfiere con la bandiera reale. Quivi il governatore dimandò a tutti per ordine a ciascuno come si chiamava e di che terra fusse signore, facendogli notare a un suo secretario e scrivano: ed erano meglio di cinquanta caciqui e signori principali.
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