Dove giunto, venne uno Indiano creato d'uno Spagnuolo che era di quella terra di Pambo, che era distante di qua dieci leghe e venti dalla città di Xauxa, dal quale s'intese che s'era unita molta gente di guerra in Xauxa per uccidere i cristiani che venivano, condotti da Incorabaliba, Iguaparro e Mortay e un altro capitano, tutti quattro persone delle principali, e che avevano molta gente con esso loro; soggiongendo di piú che in una villa cinque leghe da Xauxa, chiamata Tarma, s'era messa alla custodia d'un mal passo certa parte di quella gente, il quale era in un monte, per tagliarlo e romperlo, accioché gli Spagnuoli non potessero passare. Di questo informato, il governatore fece metter una catena al capitano Chilicuchima, perché dicevano per cosa verificata che per suo consiglio e comandamento s'erano mosse quelle genti, con intenzione di fuggirsi da' cristiani e andare a congiungersi con esso loro: del qual trattato non era conscio il cacique Atabalipa, anzi non lasciavano queste genti venire niuno Indiano dalla banda del cacique, acciò non gli potesse dare notizia di questi andamenti. La causa perché s'erano ribellati e volevano guerra con cristiani era per vedere conquistato quel paese da Spagnuoli, e volevano comandargli. Il governatore, prima che si partisse da quel luogo, mandò un capitano con gente da cavallo perché pigliasse un Porto di Nieve, che era tre leghe lontano da quel luogo, e se n'andasse ad alloggiar la sera a certe campagne vicine a Pombo: e cosí fece, che passò il porto con una gran neve, ma ne restò senza impedimento veruno; e similmente lo passò il governatore senza contrasto, eccetto del fastidio della neve, che gli sopragiunse molto impetuosa.
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