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      Narrarono giunti a Xauxa al governatore il successo della cosa, di che sentí egli gran piacere, e li ricevé con molta allegrezza, ringraziando ciascuno dell'essersi cosí valorosamente portato; e disse loro che in ogni modo intendeva che s'andasse ad assaltar il campo de' nemici, perché, benché fussero avisati del successo, era egli certo che gli avrebbono aspettati. Incontanente comandò al mastro di campo che gli alloggiasse, e lor disse che si riposassero quel tempo che lor restava del giorno e la notte finché uscisse la luna, e che doppo si mettessero in punto per andar a dar nei nemici: nella quale ora furono in ordine cinquanta cavalli leggieri, che, dato nelle trombe, comparsero armati nelli lor cavalli nello alloggiamento del governatore, dal quale tolto combiato seguirono il lor cammino, restando nella città seco quindeci cavalli con i venti pedoni che facevano la guardia ogni notte con i cavalli insellati, finché tornò il capitano da quella impresa, che fu de lí a cinque giorni. Il quale narrò al governatore tutto quel che gli era avvenuto doppo che si partí da lui, dicendo che la notte che si tolse da Xauxa andò qualche quattro leghe prima che si facesse giorno, con molta pressia, per giungere nel campo de' nemici prima che essi fussero avisati dell'andata loro, e che, essendo già vicini, viddero un gran fiume sul far del giorno da quella parte dove erano alloggiati, che erano due leghe ancora piú oltre; onde egli spinse oltre con i suoi a gran furia, pensandosi che i nemici, avisati della venuta loro, se ne fuggivano e avevano abbrucciati gli alloggiamenti che erano in una villa: e cosí era, percioché se ne fuggivano avendo dato il fuoco a quella misera terra.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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