In tanto, per dar ordine alle cose di quella città, fondò il popolo in nome di S.M. e creò ufficiali per la giustizia d'esso, che furono ottanta, i quaranta dei quali furono quaranta cavalli leggieri che quivi lasciò al presidio d'essa, col tesoriero in guardia anco dell'oro di S.M., lasciandolo luogotenente suo, e quello al quale s'avesse da far capo in tutte le cose e avesse il principato e la somma del governo.
In questo mentre venne a morte il cacique Atabalipa di sua infirmità, di che sentí gran discontento il governatore, e insieme con lui tutti gli Spagnuoli, percioché era veramente molto prudente e portava amor grande agli Spagnuoli. Si publicò palesemente che il capitano Chilicuchima gli diede con che morisse, perché desiderava che il paese fusse signoreggiato dalla gente di Guito e non da gente nativa del Cusco, né dagli Spagnuoli: e se questo cacique viveva, non avrebbe egli potuto veder quel che desiderava. Incontanente fece il governatore chiamare il capitano Chilicuchima e Tixas e un fratello del cacique, e altri capitani principali e caciqui che eran venuti di Caxamalca, a' quali disse che dovevan ben sapere che gli aveva creato signor Atabalipa, e che, essendo morto, dovessero essi pensare quel che volean per signor, che glielo avrebbe dato. Fu tra loro gran differenza sopra di questo, perché Chilicuchima voleva che fusse signor il figliuolo d'Atabalipa, Aticoc e fratello del cacique morto e altri signori, che non eran del paese di Guito, volevano che il signore fusse nativo del Cusco, e proponevano un fratello carnale d'Atabalipa.
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