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      Or le guardie ch'erano in questo ponte, quando passarono gl'Indiani che lo brucciarono, nascosono la munizione che avevano da rifarlo, perché altrimente l'avrebbono essi similmente abbrucciata, e per questa cagione lo rifecero per il passare degli Spagnuoli in sí poco spacio di tempo. I cavalli spagnuoli e il governatore passarono per l'uno di questi ponti, ancora che, per esser fresco e non bene ordinato, stentassero assai, percioché, per esservi passato su il capitano che andava innanzi con li sessanta cavalli, v'erano fatti molti pertugi ed era quasi mezzo disfatto. Passarono tuttavia i cavalli senza che vi pericolasse niuno, quantunche la maggior parte d'essi vi cadessero, perché si moveva il ponte e tremava tutto: ma, come s'è detto, era il ponte fatto di sorte che, ancora che cadessero con li piedi dinanzi e quelli di dietro, non potevano cadere a basso nell'acqua. Passati che furono tutti, il governator alloggiò in certi alloggiamenti d'alcuni arboretti che quivi erano, per i quali passavano molti belli rivi d'acque belle e limpide. Doppo si posero in viaggio, cavalcando per la riva di quel fiume due leghe, per una stretta valle che aveva le montagne dall'una parte e l'altra altissime: e in parte ha questa valle per dove passa il fiume cosí poco spacio, che c'è tanta strada alla radice del monte e del fiume quanto un tratto di pietra, e in altri luoghi per la costa del monte poco piú. Passate due leghe di questa valle, si trovò un altro ponte picciolo sopra un altro fiume, per il quale passò tutta la gente da piedi; e i cavalli passarono a guazzo, sí perché il ponte era malconcio, come anco per esser l'acqua bassa in quel tempo.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





Indiani Spagnuoli