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      Queste avevano essi in tanta venerazione come se fossero state signore di tutto il mondo e vive, e le vestivano di finissime e belle vesti, e l'adoravano come loro iddee, a' quali davano da mangiare, e parlavano con esso loro come se fossero state donne carnali. Queste furono date nel quinto che toccava a S.M. Altre poi ve n'erano d'argento della medesima statura; e il veder i gran vasi e pezzi di quell'argento lucido, e di tanta grandezza, era certo una gran contentezza. Tutto questo tesoro fu diviso e compartito dal governatore fra gli Spagnuoli che furono al Cusco e quelli ch'erano restati alla città di Xauxa, dandosi a ciascuno tanto d'argento buono e tanto di cattivo con tanti pesi di buon oro, e a colui che aveva cavallo la rata conforme al merito suo e del cavallo e li fatti che fatto aveva, e al pedone il medesimo rispettivamente, e secondo che si trovava descritto per l'ordine suo nel libro delle partizioni che d'esso si fece. Tutto questo si finí di fare in otto giorni, e doppo in altritanti si spedí il governatore de lí, lasciando abitata quella città nel modo che s'è detto.
      Nel mese di marzo del 1534 ordinò il governator che si congregassero in quella città la maggior parte de' Spagnuoli che con seco avea, e fece un atto di fondazione e formazione del popolo, dicendo che lo fermava e fondava nel medesimo esser suo, e d'esso prese la possessione nel mezzo della piazza: e in segno di fondare e cominciare ad edificare il popolo e colonia fece certe cerimonie, come si contiene nell'atto che fu fatto, del quale io scrivano in voce alta lessi al cospetto di tutti, e si pose nome alla città la molto nobile e gran città del Cusco.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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