E andando dall'altra parte del gran fiume, fui informato dagl'Indiani del paese che venivano cristiani per quella strada, e pensando io che dovessero veramente esser gente dell'adelantado Alvarado, ce n'andavamo il mio compagno e io sopraviso per non incontrarci in lui improvisamente: e giunti presso di Motupe, seppi ch'erano vicini a quella terra, e aspettai che venisse la notte, e allo spontar dell'alba mandai il mio compagno a parlar con esso loro, e vedesse che gente fusse: e gli diedi certi segnali perché m'avisasse. E finalmente seppi esser gente che veniva al conquistamento di questi regni, onde me n'andai a loro, co' quali parlai a lungo, dicendogli l'ambasciata ch'io portavo, ed essi all'incontro m'informarono, dicendomi esser venuti dalla cittą di San Michiele in certe navi di Panama: ed erano in numero di 250. Arrivati a San Michiele il capitano ch'era in quella cittą con i 200 d'essi, 70 a cavallo, s'era partito per le provincie di Guito per farle soggette, ed essi, che potevano esser da 30 persone con loro cavalli, saputo il conquistamento che si faceva nel Cusco e il bisogno che v'era di gente, non volsero andare col capitano in quelle provincie di Guito, e cosķ se ne venivano verso Xauxa. E diedi lor nuova di tutto quel ch'era successo qua e della guerra che s'era fatta con gl'Indiani di Guito, e per portar piś presto le nuove di quel ch'era successo lą, mi ritornai da quel luogo adietro senza andare alla cittą di San Michiele, sapendo di certo esser gią partito il capitano con la sua gente, ed era gią vicino alla cittą di Cossibamba.
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