E in tanto, altro non avendo per carestia di vettovaglia, mangiavano i cuoi delle selle e degli staffili, e di certe pelli selvatiche con le quali i soldati di quel paese australe usano di foderare cestoni dove portano la loro robba, e alcuni cuoi dell'animale detto dantes, e tutte le loro scarpe e suole; e in alcuni luoghi mangiarono molte erbe non conosciute, per sostentare la loro miserabile vita.
Lungo sarebbe a raccontare a Vostra Signoria gli altri stenti che questa gente patí, e però lascierò per ora di dirne piú avanti, percioché per quello che s'è detto si può comprendere che non potevano essere se non grandissimi. Oltre de' quali trovando molte genti di diverse generazioni, convenne loro per forza di armi guadagnarsi il mangiare il piú delle volte che lo trovarono: e in questo ci è molto che dire e che lodare questa nazione spagnuola; e c'intervennero pericoli molto notabili, de' quali si può credere che sarebbe impossibile l'uscire o scampare ad alcuno di tutti cotesti nostri Spagnuoli, se Dio di sua potenzia assoluta non gli aiutasse. E con l'aiuto divino in certo luogo fecero un buon brigantino, dove trovarono Indiani pacifichi, che diedero loro da mangiare; e senza aver chiodi né altri apparecchi necessarii a farlo, mediante Dio e la buona industria loro, questi Spagnuoli si posero a fare tale opera e a finirla, senza la quale essi si sarebbono finiti molti dí prima che fussero giunti nell'acqua salsa. Altri di loro facevano carboni senza esser carbonari, altri tagliavano legni e altri le portavano su le spalle, e del ferro che portavano e delle staffe e altre cose fecero chiodi, e altri pece per impegolarlo; e alla fine finirono il brigantino, e seguitarono con esso e con la barca il loro viaggio, raccomandandosi a Dio, il quale era il loro pilotto: che altro pilotto non avevano, né bossola né carta né notizia alcuna del viaggio, né sapevano dove andavano, né dove avevano d'arrivare.
| |
Vostra Signoria Spagnuoli Dio Indiani Dio Spagnuoli Dio
|