Sí che, reverendissimo Signore, questo re dorato è quello che costoro andavano cercando, e del camino e viaggio loro, e disegni che avevano, è succeduto loro nella maniera che ho detto: con tutto che lascio di dire molte altre cose, che non si possono intendere senza ringraziare Dio e con molto piacere, poiché a' nostri tempi si scuoprono cose tanto grandi per la buona ventura di Cesare, per il quale Dio guardava tanti e cosí grandi tesori, poiché per sua mano cosí bene si dispensano e spendono nella difensione della republica cristiana, la quale senza lui starebbe a mal partito.
A Vostra Signoria reverendissima bacio mille volte le mani, per le grazie che m'ha fatte e sempre mi fa circa l'indulgenzie della mia cappella e di molte altre cose. Piaccia a nostro Signor Dio che, se non in tutto, almeno io possa servirla e rimeritarla in qualche parte di quanto sono tenuto a suo servigio: e il medesimo nostro Signor Dio mantenghi e prosperi Vostra reverendissima e illustrissima Signoria in stato longamente al suo santo servigio.
Di questa casa reale e fortezza della città e porto di San Domenico dell'isola Spagnuola, adí 20 gennaio dell'anno 1543.
Di V.S. reverendissima e illustrissima servidorConsalvo Ferrando d'Oviedo.
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Discorso sopra la terra ferma dell'Indie occidentali dette del Lavorador, de los Bacchalaos e della Nuova Francia.
Nella parte del mondo nuovo che corre verso tramontana e maestro, all'incontro del nostro abitabile dell'Europa, v'hanno navigato molti capitani: e il primo per quel che si sa fu Gasparo Cortereale, portoghese, che del 1500 v'andò con due caravelle, pensando di trovar qualche stretto di mare donde, per viaggio piú breve che non è l'andare attorno l'Africa, potesse passare all'isole delle specierie.
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