Il pesce molva si pesca da' Bertoni e Normandi ne' mari della Nuova Francia, come scrive il detto messer Guielmo Rondellotto, e vi mette la sottoscritta figura, e dice che è lungo un cubito e anco piú, e un piede grosso.
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Ha la bocca grande e li denti nelle mascelle, e in capo di quella vi pende come un filo grosso di carne, che s'assomiglia ad una barbetta. Ha gli occhi molto grossi e in fuora, e per questo non vede da lontano, onde in Francia, quando uno ha la pupilla degli occhi in fuori e che non discerne se non da presso, usano in proverbio dirgli: "Tu hai gli occhi della molva". La carne di questo pesce è migliore e piú delicata fresca che salata e secca, per esser grassa e alquanto glutinosa. Ha la schiena distinta con alcune macchie cinericie e rosse. Messer Pietro Bellon ne' suoi libri scrive che pensa che queste molve siano li pesci i quali ogni giorno si portano per l'Alemagna dalle parti della Norvega, detti stochfis, che col sale diventano tanto duri che vi bisognano i martelli a batterli per farli teneri, acciò si cuochino.
Delli lupi marini messer Guielmo Rondellotto scrive che se ne trovano due sorti, una nel mar Mediterraneo e l'altra nell'Oceano: e questo del nostro mare gl'Italiani chiamano vecchio marino, e i Francesi vitello di mare, e i Latini foca; nell'Indie occidentali lupo marino. È animal che vive in mare e in terra, nella qual partorisce come fanno gli animali terrestri. Ha la pelle dura e pelosa, con li peli neri e cenericci, con alcune macchie piccole e nel ventre alcuni peli bianchicci: e se egli avesse l'orecchie, saria molto simile al nostro vitello.
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