Ha il corpo con tutte l'altre parti piú grosso e in sé piú raccolto che non ha il sopradetto.
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Al cristianissimo re di Francia Francesco Primo, relazione di Giovanni da Verrazzano fiorentino della terra per lui scoperta in nome di sua Maestà, scritta in Dieppa, adì 8 luglio MDXXIIII.
Non scrisse a Vostra Maestà, cristianissimo Re, dopo la fortuna avuta nelle parti settentrionali, di quanto era delle quattro navi seguito, da Vostra Maestà mandate a discoprire nuove terre per l'oceano, credendo che di tal successo convenientemente la fosse stata informata. Ora per la presente darò a quella notizia come dall'impeto de' venti con le due navi, Normanda e Delfina, fummo constretti, cosí mal condizionate come si ritrovavano, scorrere nella Brettagna, dove poiché furono secondo il bisogno racconciate e ben armeggiate, per i liti di Spagna ce n'andammo in corso: il che Vostra Maestà averà inteso, per il profitto che ne facemmo. Dipoi con la Delfina sola si fece deliberazione scoprir nuovi paesi, per non lasciar imperfetta la già cominciata navigazione: il che intendo ora a V.M. raccontare, accioché di tutto il successo sia consapevole.
Alli 17 genaro 1524, Dio grazia, partimmo dallo scoglio disabitato propinquo all'isola di Madera, che è del serenissimo re di Portogallo, con uomini cinquanta, di vettovaglia, armi e altre munizioni navali per otto mesi ben proveduti, e per ponente navigando con vento di levante assai piacevole, in giorni venticinque corremmo leghe cinquecento.
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