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      Il mare è tranquillo e non fluttuoso, l'onde del quale sono placide; e ancora che 'l lito tutto tenda in bassezza e nudo di porto, non però è fastidioso a' naviganti, essendo tutto netto e senza alcuno scoglio, profondo che per insino a quattro o cinque passi presso alla terra si truovano senza flusso né reflusso piedi venti d'acqua, crescendo a tal proporzione uniforme la profondità. Nell'alto mare v'è molto buon sorgidore, perché qualsivoglia nave da fortuna combattuta mai in quelle parti, non rompendo le gomene, potrà perire: il che noi con l'esperienza abbiamo provato, imperoché al principio di marzo, come sempre in ogni regione essere suole, essendo stati in alto mare con venti settentrionali d'assai fortuna oppressi, e surti, prima trovammo l'ancora rotta che nel fondo dal terreno preso s'allentasse o facesse movimento alcuno.
      Partimmo da questo luogo continuamente scorrendo la costa, qual trovammo che tornava all'oriente, e vedemmo per tutta quella grandissimi fuochi, per la moltitudine di quelli abitatori. Sorgendo a quella piaggia, per non tener anco ella porto alcuno e per necessità d'acque, mandammo il battello a terra con venticinque uomini, dove, per le grandissime e frequente onde che gettava il mare al lito, per esser la spiaggia aperta, non fu possibile che alcuno potesse smontare in terra senza pericolo di perder il battello. Vedemmo quivi molte genti che venivano al lito, facendo varii segni d'amicizia e dimostrando contentezza che andassimo a terra, e per pruova li conoscemmo molto umani e cortesi, come per il successo caso V.M. intenderà. Per mandarli delle cose nostre, e da Indiani comunemente molto desiderate e apprezzate, come sono fogli di carta, specchi, sonagli e altre simil cose, mandammo a terra un giovane de' nostri marinari, quale ponendosi a nuoto, nell'approssimarsi, ritrovandosi in acqua da tre o quattro braccia da terra lontano, di lor non confidandosi gliele gettò nel lito; poi, nel voler ritornar adietro, dall'onde con tanta furia fu traportato alla riva, che vi si trovò di modo stracco e sbattuto che vi restò quasi morto.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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