Madama la reina con le sue damigelle in una barchetta molto leggiera restò a riposar ad una isoletta distante da noi un quarto di lega, dimorando il re lunghissimo spazio nella nostra nave, con ragionare per cenni e gesti varie fantasie, riguardando con maraviglia tutti gli apparati e fornimenti della nave, dimandando in particolare la proprietà di quelli; prendeva anco piacere di vedere li nostri abiti e gustare li nostri cibi; dipoi, cortesemente presa licenzia da noi, si partí. E alcuna volta, stando le nostre genti due o tre giorni ad una isoletta vicina alla nave per varie necessità, come è costume di marinari, tornò con sette o otto de' suoi gentiluomini per vedere quello che facevamo, e piú volte ci dimandò se volevamo quivi restare per lungo tempo, offerendoci delle sue facultà; dipoi, tirando il re con l'arco e correndo, faceva con li suoi gentiluomini varii giuochi per darne piacere. Fummo piú volte infra terra cinque o sei leghe, la quale trovammo tanto amena quanto dir si possa, atta ad ogni sorte di coltura di frumento, vino, olio, imperoché in quella sono campagne larghe 25 in 30 leghe, aperte e senza alcuno impedimento d'alberi, di tanta fertilità che qualsivoglia semenza in quelle produrrebbe ottimo frutto. Entrammo dipoi nelle selve, le quali trovammo tanto grandi e folte che vi si potrebbe ascondere ogni numeroso esercito: gli alberi di quelle sono quercie, cipressi e altri incogniti nell'Europa; trovammo pomi appii, susine e nocciuole, e molte sorte di frutti dalli nostri differenti.
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Europa
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