Ha questa isola molti re, de' quali il primo che le due navi di Dieppa ebbero cognoscenza si chiamava sultan Megilica Raga: era signor d'un luogo detto Ticu, del regno di Pedir. Gli abitatori al mio giudicio sono macomettani, e sono assai buone persone e pacifiche, ma astuti e sottili nelli suoi traffichi e modi di mercadantare, e osservano la loro parola nel contrattare. Io non ebbi pratica salvo che di duoi officiali in tutto il detto luogo e sotto questo re, delli quali l'uno era il capitano delle genti d'arme, nominato nacanda raia, che vuol dire il capitano del re; l'altro veniva detto cambendare, il quale metteva il prezzo alle mercatanzie che noi portammo là e le dava alli mercatanti del paese, e ne faceva li pagamenti sicuri e buoni a noi altri. E nessuno ardirà a comprar, sotto pena della testa, avanti che il detto cambendare abbi posto il prezzo: e quando è fatto, ciascuno ne può avere per quello, pur per mano di detto cambendare, cosí li piccioli come li grandi; e detto cambendare riscuote li dazii e tributi del re, il qual è di ciascuna mercanzia che l'uomo vende a ragione di tre per cento. E in questa provincia vi sono molte terre, castelli e casali, e monti alti, delli quali la cima si vede andar sopra li nuvoli. Gli abitatori vestono di tele bambagine o di seta fin alla cintura, come sariano d'una camicia corta, e sopra il busto aperta davanti circa mezzo piede, e serrata a bottoni d'oro: e chiamano questo tal vestimento uno baiu; e dalla cintura in giú fin sotto le ginocchia sono cinti d'un pezzo di tela di bambagio tinta di diversi colori, e li grandi hanno di piú un pezzo di tela stretta, la qual gettano sopra le spalle a modo di mantelli, overo se ne cingono sopra li suoi vestimenti.
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