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      Il dí seguente 25 fece anche cattivo tempo, oscuro e ventoso, e una parte del giorno navigammo verso ponente e maestro, e la sera ci mettemmo in traverso sino al secondo quarto, che d'indi ci partimmo. E allora conoscemmo per il nostro bussolo ch'eravamo verso maestro e una quarta da ponente, lontani da capo San Giovanni leghe sette e meza. E quando volemmo far vela, il vento cominciò a soffiar da maestro, per il che ce n'andammo verso scirocco 15 leghe, e giugnemo a tre isole, delle quali ve n'erano due picciole dritte quanto un muro, di sorte che non era possibile di montarvi sopra, e tra queste v'è un picciol scoglio. Queste isole erano piú piene d'uccelli che non è un prato d'erba, che facevano ivi i lor nidi, e nella maggiore v'era una infinità di quelli che chiamiamo margaulx, quali sono bianchi e piú grandi che oche, ed eran separati in una parte; nell'altra parte v'eran di godetz isoli, ma nel lito vi erano di detti godetz e grandi apponatz, simili a quelli dell'isola che di sopra abbiamo fatto menzione. Noi descendemmo al piú basso della piú picciola, e ammazzammo de' godetz e apponatz piú di mille, e ne mettemmo nelle barche tanti quanti ne piacque: e ne avressimo potuto empier in un'ora 30 simili barche. E le chiamammo l'isole di Margaulz. A cinque leghe da dette isole era un'altra isola dalla banda di ponente, qual è lunga circa due leghe e altretanto larga: qui ci fermammo la notte per torre acqua e legne. Questa isola è circondata da sabbione, e ha buon sorgidor nel circuito, da sei o sette braccia di fondo.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





San Giovanni Margaulz