Fra questo spazio vedemmo gran moltitudine d'uomini salvatichi, che pescavano sgombri, de' quali ve n'è copia grande. Le barche erano intorno a 40 e le persone, tra uomini, donne e putti, piú di 200: quali, dipoi ch'ebbero un poco praticato a terra con noi, venivano domesticamente all'orlo delle nostre navi con le sue barche. Noi li donammo de' coltelli, corone di vetro, pettini e altre cose di poca valuta, delle quali facevano infiniti segni d'allegrezza, levando le mani al cielo e cantando e ballando dentro le loro barche. Questi possono veramente esser chiamati salvatichi, imperoché piú povera gente non è al mondo, né credo che tutti insieme avessero la valuta di cinque soldi, eccetto che le barche e reti. Vanno del tutto nudi, da una picciola pelle in fuori, con la qual si cuoprono le parti vergognose del corpo, e alcune vecchie pelli che si gettano sopra a traverso. Non sono punto della natura e linguaggio de' primi che trovammo. Portano la testa rasa tutta quanta, eccetto che un fiocco di capelli nel piú alto del capo, che lasciano crescer lungo quanto una coda di cavallo, qual ligano sopra il capo in uno groppo con cordelle di corame. Non hanno altra abitazione che sotto le dette barche, quali roversano, e sotto di quelle si distendono sopra la nuda terra; mangiano la carne quasi cruda, solamente la scaldano un poco sopra le bronze, similmente il pesce.
Noi andammo il giorno della Maddalena con le barche dove essi stavano sopra la riva del fiume, e descendemmo liberamente in mezzo di loro: della qual cosa mostrarono allegrezza grande, e si misero tutti gli uomini a cantar e ballar in due o tre bande, facendo gran segni d'allegrezza per la venuta nostra.
| |
Maddalena
|