Le quali opinioni udite e considerate, deliberammo al tutto metterci in via di ritornare.
E percioché nel giorno di san Pietro noi entrammo in detto distretto, però chiamammo il destretto San Pietro, dove, avendo scandagliato in molti luoghi, trovammo in alcuni centocinquanta braccia, in altri cento, e appresso terra sessanta col fondo netto. Doppo detto giorno sino al mercoledí avemmo vento prospero e grande, che circondammo la detta terra di tramontana, levante, scirocco, ponente e maestro, che tal è il suo sito, eccetto una longhezza d'un capo di terre basse ch'è piú voltata verso scirocco, discosto intorno a venticinque leghe da detto stretto. In questo luogo vedemmo de' fumi che la gente di detto paese faceva sopra il detto capo, ma, percioché il vento ne spingeva verso la costa, non ci accostammo. E loro, vedendo che non ci accostavamo, vennero con due barche con dodeci uomini in circa, quali s'accostarono alle nostre navi cosí liberamente come se fossero stati Francesi, e ne dettero ad intendere che venivano dal Golfo Grande e ch'era capitano suo Tiennot, qual era sopra quel capo, facendone segni che si ritiravano nel loro paese, donde noi con le navi eravamo partiti, ed erano carichi di pesci. Noi chiamammo il detto capo capo di Tiennot. Dapoi detto capo tutta la terra è posta verso levante, scirocco, ponente e maestro: e tutte queste terre sono basse, belle, tutte circondate di sabbioni, dove è il mare con paludi e secche per spazio di venti leghe; e poi comincia la terra a voltarsi di ponente a levante e greco, tutta quanta circondata da isole, discosto da terra circa due o tre leghe, nelle quali, per quello che ne parse, vi sono delle secche pericolose, piú di quattro o cinque leghe longi da terra.
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