Pagina (1134/1486)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Incontro queste v'è un principio di terre basse, piene di begli arbori, le quali terre noi circondammo il venerdí con le nostre barche. Per traverso di queste terre vi sono parecchi scagni di sabbione piú di due leghe nel mare, molto pericolosi, i quali quando il mare è basso si scoprono. In capo di quelle basse terre, quali durano e contengono dieci leghe, v'è un fiume d'acqua dolce, che con tanto impeto sbocca in mare che piú d'una lega l'acqua è tanto dolce in mare quanto se la fosse di fontana. Noi entrammo in detto fiume con le nostre barche, e trovammo nell'entrar l'acqua piú alta d'un braccio e mezzo. E sono in questo fiume parecchi pesci, quali hanno forma di cavallo, e vengono la notte in terra e il giorno stanno nell'acqua, sí come ci dissero i nostri duoi salvatichi: e di detti pesci ne vedemmo gran numero in detto fiume.
      Il seguente giorno, a' ventuno del detto mese, la mattina all'apparir dell'alba facemmo vela, e scorremmo lungo d'essa costa tanto ch'avemmo notizia del restante di detta costa di tramontana, che non avevamo ancora veduto, e dell'isola dell'Assunzione, che eravamo stati a trovar al partir della detta terra. Ma, subito scorsa detta costa e certificati che non v'era passaggio alcuno, ritornammo alle nostre navi, le quali avevamo lasciate a dette sette isole, dov'è assai buono sorgitor a diciotto o venti braccia d'acqua e sabione. In questo luogo siamo stati, senza poterne uscire né far vela per causa de' venti contrarii e caliggine, sino alli ventiquattro del detto mese, che ci partimmo e andammo ad arrivar ad un porto della costa di mezzodí, distante circa ottanta leghe da dette sette isole.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





Assunzione