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      E da li 19 fino alli 28 del detto mese andammo tuttavia navigando all'in suso per detto fiume, senza mai perder pur un'ora di tempo; nel qual spazio trovammo cosí bel paese e terre cosí unite quanto possibil sia desiderare, piene, sí come abbiamo detto, di bellissimi arbori, cioè quercie, olmi, nogare, cedri, abeti, frassini, boies, salici e vigne in quantità grande, nelle quali era tanta abondanza d'uva che i compagni ne venivano tutti quanti carichi a riva. Vi sono similmente molte grue, cigni, oche, anetre, fagiani, pernici, merli, ruzzetti, tortore, gardolini, lugarini, rosignuoli, passare solitarie e altri uccelli, sí come in Francia e in grande abondanza. Nel detto giorno 28 di settembre arrivammo ad un gran lago e pianura di detto fiume, largo intorno cinque o sei leghe e lungo dodeci, e navigammo tutto quel giorno all'insú contra acqua, né trovammo piú di due braccia di fondo egualmente, senza alzarsi né abbassarsi. Ed essendo arrivati all'uno de' capi di detto lago, non vedemmo passaggio alcuno né uscita, anzi pareva che 'l fosse tutto serrato e chiuso senza alcuna uscita d'alcun fiume, né trovammo al capo d'esso piú di braccia uno e mezzo di fondo. Per il che ne fu bisogno di metter l'ancora fuori e fermarsi, e andar con le barche cercando qualche uscita: e trovammo che vi sono quattro o cinque rami, i quali, usciti dal detto gran fiume, entrano in detto lago e vengono da Hochelaga. Ma in essi rami, per l'impeto grande col qual escono, per il corso dell'acque fanno certe sbarre e traverse, e non v'era per allora salvo che un braccio.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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