Come il signor Donnacona, accompagnato da Taignoagny e parecchi altri, fingendo d'andar alla caccia di cervi e daini, stette duoi mesi a ritornare, e al suo ritorno menò gran moltitudine di gente che non eravamo soliti a vedere.
Mentre durava e regnava detta malattia nelle nostre navi, si partirono Donnacona, Taignoagny e molti altri, fingendo d'andar a pigliar cervi e daini, li quali essi nella lor lingua chiamano aiounesta e asquenoudo, percioché la neve e ghiaccio eran già rotti nel corso del fiume, di sorte che potevano navigar per quello. E ci fu detto da Domagaia e altri che non starebbono piú di quindeci giorni, il che credevamo, ma stettero piú di duoi mesi avanti che ritornassero. Per la qual cosa avemmo sospizione che non fossero andati a far gente contra di noi per farci dispiacere, percioché ci vedevano tanto demessi e debilitati, avenga che avevamo usato tal ordine e diligenza nel nostro forte che, se tutta la possanza del loro paese vi fosse stata attorno, non arebbe potuto farne altro che risguardarci. E fra questo tempo che stettero fuori, venivano ogni dí molte genti alle nostre navi, portando carne, come erano soliti, fresca di cervo, daini, e anco di pesci e molte altre cose: le quali vendevano molto care, portandole piú tosto indrieto che darle a buon mercato, percioché loro avevano piú bisogno e necessità di vettovaglie, per causa dell'inverno quale era stato lungo.
Come Donnacona ritornò in Stadacone con gran numero di gente, e finse d'esser ammalato per non venir a visitar il capitano, pensando che 'l capitano dovesse andar verso di lui.
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