Alli ventuno del detto mese d'aprile, Domagaia venne a riva accompagnato da molti altri belli e robusti uomini, i quali non eravamo soliti a vedere, e ne disse che 'l detto signor Donnacona verrebbe il seguente giorno, e porterebbe carne di cervo e altre salvadicine in abondanza. E il dí seguente 22 venne detto Donnacona, il quale menò seco gran numero di gente in Stadacone, né sapevamo per che causa né a qual fine. Ma dice il proverbio: "Chi da tutti si guarda da qualcuno scampa"; il che n'era molto di bisogno, imperoché noi eravamo tanto debilitati, sí per la malattia come per quelli ch'erano morti, che ci convenne lasciar una delle nostre navi in detto luogo di Santa Croce. Il capitano fu avvertito della loro venuta, e anco come avea menato molta gente, percioché Domagaia li venne a dir, senza voler passar oltra del fiume ch'era tra noi e Stadacone: il che non essendo solito di fare, ne dette sospizione di tradimento. Il capitano, vedendo questo, mandò un suo servitore accompagnato da Giovan Poullet, i quali da detto popolo erano piú amati che gli altri, per veder con chi v'era e che cosa vi si faceva. Finsero adunque detto Poullet e il servitore d'esser andati per visitar detto Donnacona e portarli qualche presente, percioché erano stati molto tempo con lui nella sua terra: ma, subito che Donnacona intese la loro venuta, si messe in letto fingendo d'esser ammalato. Fatto questo, andorono a casa di Taignoagny per vederlo, dove per tutto trovorono tanto pien di brigate che non vi si potevano volgere né in qua né in là, le quali però non erano soliti a vedere.
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