Avendo i detti Poullet e servitor fatta la sua ambasciata e narrato al capitano quanto gli avevan da dire da parte di Taignoagny, il capitano rimandò il dí seguente il suo servitore, per dir al detto Taignoagny che venisse a visitarlo e dirgli quel che voleva, che li farebbe carezze e parte del suo volere. Taignoagny li mandò a dire che verrebbe il dí dopo, e che menerebbe seco il signor Donnacona e colui che gli avea fatto dispiacere: il che non fece, anzi stette duoi giorni, né in questo mezzo venne alcuno di Stadacone alle nostre navi come erano soliti, anzi ne fuggivano né piú né manco come se gli avessimo voluti amazzare, sí che allora ci accorgemmo della loro malvagità. Ma perché intesero che quelli di Sidatin ci praticavano, e che noi avevamo abbandonato il fondo d'una nave che volevamo lasciar per averne li chiodi vecchi, vennero il terzo dí seguente da Stadacone, e passarono dall'altra riva del fiume con piccioli schifi senza difficultà la maggior parte di loro, ma detto Donnacona non vi volse passare. Taignoagny e Damagaia stettero piú d'un'ora ragionando insieme, avanti che volessero passare: finalmente passorono e vennero a parlar al capitano, e pregollo detto Taignoagny che li piacesse pigliar detto uomo e menarlo in Francia. Il quale ricusò questo carico, dicendo che 'l re suo padrone gli avea proibito di menar né uomo né donna in Francia, ma che solamente potesse menar duoi o tre giovanetti per imparar la lingua, e che volentieri li menerebbe in terra nuova e li metterebbe in una isola.
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