Queste parole diceva il capitano per assicurarli, e perché menasse detto Donnacona, il qual era rimaso di là dall'acqua; delle qual parole fu molto allegro Taignoagny, sperando di non mai piú tornare in Francia, e promesse al capitano di ritornar il dí seguente, ch'era il dí di santa Croce, e menar seco detto signor Donnacona e tutto il popolo di detto luogo.
Come il dí di santa Croce il capitano fece piantar una croce dentro del nostro forte; e come detti signor Donnacona, Taignoagny e Damagaia vennero con la lor compagnia, e della presa del detto signore.
Il terzo dí di maggio, giorno e festa di santa Croce, per la solennità della festa il capitano fece piantar una bella croce alta da 35 piedi, sotto la croscetta della quale fece poner uno scudo, nel qual era l'arma di Francia, sopra del qual era scritto in lettera antica: "Franciscus Primus Dei gratia Francorum rex regnat". E in questo giorno sul punto di mezzodí venne molta gente di Stadacone, sí uomini come donne e fanciulli, i quali ci dissero che 'l suo signor Donnacona, Taignoagny e Domagaia e altri in sua compagnia venivano: il che molto ci piacque, sperando di ritenerli. Vennero dunque su le due ore dopo mezzogiorno, ed essendo loro giunti presso le navi, il capitano andò a salutar Donnacona, qual similmente li mostrò lieto viso e allegro, quantunque avesse tuttavia l'occhio al bosco con grandissima paura. Poco dipoi giunse Taignoagny, il qual disse a Donnacona che punto non intrasse nel nostro forte, e allora fu portato fuoco da un de' suoi fuora del forte, e acceso da detto signore.
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