Ove giunto, passai in Tripoli di Soria con un vassello minore; né qui fermatomi, presi il camino alla volta d'Aleppo, ove si va con le carovane in sei giornate di gambelo. In Aleppo si fa poi prattica co' mercanti armeni e mori, per andar in lor compagnia in Ormus; e cosí con essi d'Aleppo partitomi, giungessimo in due giornate e mezza al Bir.
Bir.
Il Bir è una picciola cittade, ma molto abbondante di vettovaglia, e appresso le sue mura corre il fiume Eufrate. Fanno in questo luogo i mercanti diverse compagnie, secondo la mercanzia che portano; e ogni compagnia fa fare delle barche, overo ne compra di fatte, per andare con esse in Babilonia, pagando ciascun mercante per ratta della sua mercanzia i patroni e i marinari che le conducono. Sono queste barche in foggia di burchielle col fondo piano, ma forte, né si possono adoperare se non per un solo viaggio all'andare a seconda del fiume, percioché, essendo il fiume impedito in molti luoghi da' sassi e da discese, non possono esser ricondotte indietro; ma, servitosi d'esse sin ad una villa chiamata la Feluchia, si disfanno, e vendendole se ne cava poco prezzo, percioché quello che costa al Bir quaranta e cinquanta cecchini si dà per sette e per otto. Quando poi i mercadanti ritornano indietro, se essi hanno mercanzie da dazio fanno il viaggio quaranta giornate in circa per il deserto, passando essi per questa strada con assai manco spesa; ma non avendo roba da dazio vengono per la via del Mosul, per dove si fanno molto spesse le caravane e compagnie.
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