Questa torre è fabricata di quadrelli cotti al sole, a questo modo: hanno posto una man di quadrelli e una di stuore fatte di canne, tanto forti ancora che è una maraviglia, ed è smaltata di fango in vece di calcina. Io ho caminato intorno al piede di questa torre, né gli ho trovato in alcun luogo intrata alcuna: può circondare, al mio giudicio, intorno ad un miglio, e piú tosto manco che piú. Fa questa torre effetto contrario a tutte l'altre cose che da lontano si vedono, percioché esse da lontano paiono picciole, e quanto piú l'uomo si gli avicina piú grande si dimostrano; ma questa da lontano pare una gran cosa, e avvicinandoseli manca sempre piú l'apparente grandezza. Io stimo che sia cagione di questo l'esser posto essa torre in mezzo ad una larga pianura e non avere all'intorno cosa alcuna rilevata, fuor che le ruine ch'intorno si ha fatte, e per questo rispetto scoprendosi da lontano quel pezzo di torre ch'ancora è in piedi, con la montagna fattasi all'intorno con la materia da essa caduta, fa mostra assai maggiore di quello che poi avvicinatosi si trova.
Di Babilonia mi parti' per Basora, imbarcandomi in barche che vanno per il fiume Tigris da Babilonia a Basora e da Basora a Babilonia, che sono fatte a guisa di fuste con speroni e con la poppa coperta; non hanno sentina perché non gli bisogna, non facendo né anco una goccia d'acqua, per la molta pegola che li danno, avendone essi grandissima abondanza. Percioché due giornate di qua da Babilonia, appresso il fiume Eufrate, è una città che si chiama Ait, vicino alla quale giace una pianura tutta piena di pegola che in essa nasce, ed è cosa maravigliosa da vedere una bocca che di continuo getta verso l'aere la pegola con una spessa fumana, la qual si va poi spargendo per quella campagna, di modo che n'è sempre piena.
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