Pagina (1192/1486)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Dicono i Mori che quella è bocca dell'inferno, e in vero è cosa molto notabile. E per questo hanno que' popoli gran commodità d'impegolar bene le lor barche, che da essi sono chiamate danec e safine. Quando il fiume Tigris ha pur assai acqua, in otto o nove giornate si va da Babilonia a Basora; noi vi stessemo la metà piú, perché l'acque erano basse; e si naviga di giorno e di notte a seconda d'acqua, e vi sono per il viaggio alcuni luoghi ove si paga di dazio tanti maidini per soma. E in 18 giorni in Basora giungessemo.
     
     
      Basora.
     
      Basora è città dell'Arabia e la signoreggiavano anticamente gli Arabi Zizaeri, ma ora dal Turco è dominata, il quale vi tiene con gran spesa un grosso presidio. Possedono questi Arabi Zizaeri un gran paese, né possono essere dal Turco sottoposti, percioché sono in esso diversi canali che vengono dal mare, crescendo e calando, di maniera che par tutto diviso in isolette, e però non vi si può condurre esercito né per acqua né per terra; e sono i suoi abitatori gente molto bellicosa. Prima che si giunga a Basora forsi una giornata, si trova una picciola fortezza chiamata Corna, qual è fondata su una ponta di terra che fanno il Tigris e l'Eufrate nel congiungersi insieme; li quali cosí congiunti fanno un grosso e gran fiume, e vanno a scaricare le lor acque nel golfo di Persia, verso mezzogiorno. Basora è distante dal mare intorno a quindeci miglia, ed è città di gran negocio di speziarie e di droghe, che vengono d'Ormus, e vi è gran quantità di frumento, di risi, di legumi e di dattili, che nascono nel territorio.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





Mori Tigris Babilonia Basora Basora Arabia Arabi Zizaeri Turco Arabi Zizaeri Turco Basora Corna Tigris Eufrate Persia Ormus