M'imbarcai in Basora per Ormus, e si velleggia per il mar Persico seicento miglia da Basora in Ormus, con certi navilii fatti di tavole cusite insieme con aco e corda sottile, e in vece di caleffattarli cacciano tra una tavola e l'altra una certa sorte di paglia, onde fanno molta acqua e sono molto pericolosi. Partendosi da Basora si passa ducento miglia di colfo col mare a banda destra, sino che si giunge nell'isola di Carichi, di dove fina in Ormus si va sempre vedendo terra della Persia a man sinistra, e alla destra verso l'Arabia si vanno scoprendo infinite isole.
Ormus.
Ormus è un'isola che circonda intorno a venticinque o trenta miglia, ed è la piú secca isola che al mondo si trovi, percioché in essa non si trova altro che sal, e acqua e legne e altre cose all'uman vitto necessarie vi si conducono di Persia, indi dodeci miglia distante, e dall'altre isole circonvicine, in tanta abbondanzia e quantità che la città n'è copiosamente fornita. Ha una fortezza bellissima, vicina al mare, nella qual risiede un capitano del re di Portogallo con una buona banda di Portoghesi, e inanzi alla fortezza è una bella spianata. Nella città poi abitano i suoi cittadini, uomini maritati, soldati e mercadanti di ogni nazione, tra i quali assai Mori e Gentili. Si fanno in questa facende grossissime d'ogni sorte di speziarie, di drogarie, sete, panni di seta, broccati e di diverse altre mercanzie, che vengono di Persia; e tra l'altre gran trafico è quello de' cavalli, che di qui si portano in India.
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