I navilii ch'escono di questo porto carichi vanno al Diu a caricar le navi, che de lí vanno poi alla Mecca e in Ormus, e parte vanno a Chiaul e a Goa, con la scorta sempre dell'armata de' Portoghesi, per rispetto de' molti corsari che vanno corseggiando e robando tutta quella costa dell'India, per tema de' quali non è sicuro il navigarvi se non con navi ben armate overo con la scorta dell'armata portoghese. In somma il regno di Cambaia è luogo di gran traffico e di grosse facende, con tutto che da un tempo in qua sia in mano de' tiranni. Percioché, essendo già sessantacinque anni stato ammazzato il suo vero re gentile, chiamato sultan Badu, all'impresa del Diu, quattro o cinque capitani si partirono il regno fra loro e ciascuno tiranneggiava la sua parte; ma già dodeci anni il gran Magol re moro d'Agra e del Deli, infra terra da Amadavar quaranta giornate, si è impatronito di tutto il regno di Cambaia senza contrasto alcuno, percioché, essendovi esso con grand'empito e sforzo di gente entrato e trovandolo diviso, non fu chi se gli opponesse, ma fu subito obbedito da tutti; e sono gente molto bestiale e tiranna. Mentre io dimorai in Cambaiette vidi cosa che mi fece molto maravigliare, che fu il quasi infinito numero de' maestri che del continuo fanno manini di denti d'elefanti lavorati a varii colori per le donne gentili, le quali tutte ne portano piene le braccia, e vi si spende ogni anno assai migliara di scudi; e la cagione è che, quando li muore alcun parente, è costume che le donne per segno di dolore si spezzano tutti i manini che hanno intorno alle braccia, e subito poi ne comprano degli altri, percioché stariano piú presto senza mangiare che senza manini.
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