Mi fermai in Bezeneger sette mesi, quantunque in un mese io mi spedi' da tutte le mie facende, ma mi convenne starvi per esser rotte le strade da' ladri; nel qual tempo vidi cose stranie e bestiali di quella gentilità. Usano primamente abbrucciare i corpi morti, cosí d'uomini come di donne nobili; e se l'uomo che muore è maritato, la moglie è obligata ad abbrucciarsi viva col corpo del marito: e assai domandano tempo uno, due e tre mesi, e gli è concesso. E il giorno che si deve abbrucciare va questa donna la mattina a buon'ora fuor di casa a cavallo, overo sopra un elefante, overo in un solaro, qual è uno stado, sopra i quali vanno gli uomini di conto, portato da otto uomini; e in uno di questi modi, vestita da sposa, si fa portare per tutta la città, con i capegli giú per le spalle, ornata con fiori e assai gioie, secondo la qualità della persona, e con tanta allegrezza come vanno le novizzie in trasto in Venezia. Porta nella sinistra mano uno specchio e nella destra una frezza, e va cantando per la città e dicendo che va a dormire col suo caro marito, da' parenti e amici accompagnata, sino alle diecinove o venti ore; indi esce dalla città e caminando lungo il fiume Negondin, che passa appresso alle sue mura, giunge in una pradaria, ove si sogliono fare questi abbrucciamenti di donne restate vedove. È già apparecchiata in questo luogo una cava grande fatta in quadro, con un poggiolo appresso, nel quale si saglie per quattro o cinque scalini, e detta cava è piena di legne secche.
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Bezeneger Venezia Negondin
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