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      Aspettano in Peripatan il buon tempo da partirsi per passar le dette secche, e si partono i navilii e le tane di compagnia, e, navigato ch'hanno trentasei miglia, arrivano alle secche; e perché tal volta il tempo carca assai con vento fresco e bisogna per forza passare, non essendo ove salvarsi, le tane passano sicure, ma i navilii, se fallano il canale, urtano nelle secche e si perdono. Al venire in qua non si fa questa strada, ma si passa per il canal di Manar detto di sopra, il cui fondo non essendo altro che fango, ancorché i navilii restino in secco, gran sorte è che ne pericoli alcuno. La cagione perché non si fa questa strada piú sicura all'andare in là è perché a quel tempo, per i venti ch'allora regnano tra Manar e Seilan, è tanta secca d'acqua che non si può a modo alcuno passare. Da Cao Comeri all'isola di Seilan sono cento e venti miglia di traverso.
     
     
      Seilan.
     
      Seilan è un'isola grande, e al mio giudicio assai maggiore di Cipro; su la banda che guarda verso l'India per ponente è la città di Colombo, fortezza de' Portoghesi, ma fuora delle mura è de' nemici, ha solo verso il mar il porto libero. Il re legitimo di questa isola sta in Colombo, fatto cristiano e privo del regno, sostentato dal re di Portogallo. Il re gentile a chi si apparteneva il regno, chiamato il Madoni, avendo dui figliuoli, il principe nomato Barbinas e il secondo nomato Ragiu, è stato con astuzia dal figliuolo minore privo del regno, percioché, avendosi esso fatta benevole tutta la milizia, a dispetto del padre e del prencipe suo fratello si ha usurpato il regno, ed è gran guerriero.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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