È una legge nel Pegu che, se uno ammazza un altro, si compra il sangue sparto con tanti dinari, secondo la qualità dell'ucciso; ma, per esser questi fachini ne' servizii del re, non ardirono i rettori d'accommodare questa cosa senza saputa del re, e però li fu necessario farglielo sapere. Venne ordine dal re che i malfattori fossero ritenuti sino alla sua venuta, perché egli allora, inteso che avesse come il fatto era passato, averebbe integramente amministrata giustizia; ma il capitano de' Portoghesi non gli volse presentare, anzi, messisi tutti i Portoghesi in arme, andavano ogni giorno per la città col tamburro e l'insegna spiegata, percioché la città stava assai vuota d'uomini da guerra, essendo quasi tutti andati nell'esercito del re.
Tra questi rumori noi quivi giungessimo, e a me parve molto stranio di veder che i Portoghesi facessero queste insolenze nell'altrui città; e dubitando di quello che poteva intervenire, non volsi metter le mie robbe in terra, per esser piú sicure nella nave, la maggior parte del carco della quale era del parzenevole che stava in Malacca; vi erano bene diversi mercadanti, ma con roba di poca importanza. Tutti questi mercadanti a me si riportavano, né volevano sbarcar la roba s'io non cominciava; ma dapoi lasciato il mio consiglio misero la roba in terra e tutta la persero. Mi fecero un giorno chiamare il rettore e i daziari, e mi adomandarono perché io non metteva la roba in terra e non pagava il suo dretto alla doana. Gli risposi che io era mercadante venuto qui di nuovo e che, vedendo la terra andar in tal rivolta co' Portoghesi, dubitava perder la mia roba, che mi costava tanti sudori; e che però avea deliberato di non metterla in terra, se prima sua signoria non m'assicurava in nome del re che se qualche cosa intervenisse co' Portoghesi, che né la mia persona né la mia mercanzia fosse a modo alcuno offesa, poiché io non avevo parte né interveniva in questi rumori e differenze.
| |
Pegu Portoghesi Portoghesi Portoghesi Malacca Portoghesi Portoghesi
|