Parve buona la mia ragione al rettore e mandò subito a chiamare il bargite della città, che sono gli uomini di consiglio, e mi promisero sopra la testa del re che per cosa che fosse potuta succeder coi Portoghesi, che la mia persona e la mia roba saria sicura e salva; della qual promessa ne fu fatto nota negli atti pubblici. E io andai e feci subito portar le mie robe in terra, e pagai il dazio, qual in quel regno si paga dell'istessa roba che si porta a dieci per cento, e per piú mia maggior sicurezza presi casa all'incontro della casa del rettore. Il capitan maggiore de' Portoghesi e quasi tutti li mercadanti stanziavano di fuora ne' borghi; solo io e da ventidui altri Cristiani portoghesi, povere persone e officiali de' navilii portoghesi, avevamo la nostra abitazione nella città.
Avevano già i Gentili ordinata la vendetta contra i Portoghesi, ma non l'esequivano, aspettando che prima il nostro navilio si discarcasse, e però, subito che fu la roba in terra, giunsero la notte seguente dal Pegu quattromila soldati con alcuni elefanti da guerra; e prima che si levasse il rumore, mandò il rettore a far intendere a casa per casa a tutti i Portoghesi ch'erano nella città che, sentendo rumore, non dovessero per cosa alcuna e per suo bene uscir de' loro alloggiamenti. Alle quattro ore di notte si sentí lo strepito e rumor grande di gente e d'elefanti, che gettavano per terra le porte delle case e de' magazeni de' Portoghesi e le case di legne e di paglia; nel qual rumore furono feriti alcuni Portoghesi e uno ucciso, e gli altri, senza far prova alcuna degna dell'orgoglio i passati giorni mostrato, vergognosamente si posero in fuga e si salvarono sui navilii che in porto erano surti.
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