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      Va questa ganza a peso di bize, e questo nome di biza corre per il conto e per il peso; e communemente una biza di ganza vale a conto nostro intorno a mezo ducato, e piú e manco secondo che l'oro e l'argento è piú o manco in prezzo, ma la biza non muta mai: ogni biza fa cento ticaii di peso, e cosí il numero degli denari sono bize. Quelli che vanno a Pegu per comprar gioie, volendo far bene il fatto suo, conviene che vi stiano almanco un anno per negociar bene, percioché, volendo tornar con quella nave con la qual si va, per la brevità del tempo da negoziare non si può far cosa buona; percioché prima che in Pegu si faccia doana della nave di San Tomé è quasi il Natale, e fatta la doana si vendono le robe in credenza un mese e un mese e mezzo e al principio di marzo la nave si parte. Li mercadanti di San Tomé pigliano per pagamento oro e argento, qual mai non manca, e otto e dieci giorni prima che sia il tempo di partirsi sono tutti sodisfatti; si troveriano anco rubini in pagamento, ma non mette cosí conto. E quelli che vogliono invernar là per un altro anno bisogna che siano avertiti, quando vendono la roba loro, di specificar nel patto il termine di due o tre mesi del pagamento, e che vogliono che gli sia fatto in tanta ganza e non altro, né oro né argento, perché con la ganza si compra ogni cosa con molto piú avantaggio; come gli bisogna anco avertir, quando è il tempo di riscuoter il pagamento, a che modo piglia la ganza, perché chi non sta avertito potria far grande errore, cosí nel peso, come che ve ne potria esser di falsa.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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