E mentre egli stava per partirsi, gli venne un messo del re di Rachan, che li disse da parte del suo re che, avendo inteso della sua valorosità, lo pregava che volesse andare nel suo porto, che gli saria usata ogni cortesia: vi andò, e restò di quel re molto sodisfatto. Questo re di Rachan ha il suo stato in mezzo la costa tra il regno di Bengala e quello del Pegu, ed è il maggiore nemico che abbia il re del Pegu, che giorno e notte si va imaginando come soggiogarlo; ma non è possibile, percioché per mare il re del Pegu non ha potere, e questo di Rachan puol armare sin a ducento fuste, e per terra ha certe prese d'acqua con le quali ad ogni sua voglia può allagare un gran paese, con che taglia la strada al re del Pegu di poter venire col suo gran potere ad offenderlo. Dal gran porto di Chitigan esce per l'India gran quantità di risi, molti panni di bombaso d'ogni sorte, zuccaro, frumento e molte altre mercanzie.
Per esser stato quell'anno la guerra in Chitigan, tardarono tanto i navilii piccioli a partirsi che non giunsero, secondo ch'eran soliti gli altri anni di fare, a Cochin prima che la flotta per Portogallo si partisse; anzi, essendo io sopra un navilio ch'era dinanzi a tutti gli altri, nel discoprire Cochin, scopersi anco l'ultima nave di Portogallo che, partita di Cochin, andava a velo. Di che restai io molto sconsolato, poiché per quello anno non era piú rimedio di venir in Ponente per la via di Portogallo; onde, giunto che fui a Cochin, mi deliberai di ritornare a Venezia per la strada d'Ormus.
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