Onde io per non discavedar convenni star due anni in Pegu, in capo a' quali di duemila e 900 ducati che avevo investito in Cambaia mi ritrovai esser venuto in solo mille ducati. Mi parti' di nuovo dal Pegu per l'India e per Ormus con molta lacca; da Ormus tornai in India a Chiaul, e da Chiaul a Cochin, e da Cochin a San Tomé, e da San Tomé a Pegu. Persi in Chiaul un'altra volta l'occasione di farmi ricco, perché potevo comprar molto anfion e ne comprai poco, spaurito dalla mala ventura dell'altra volta; e in questa poca quantità feci un buon guadagno, e allora di nuovo mi deliberai di venire alla patria, e partitomi da Pegu venni ad invernare a Cochin, e indi, lasciata l'India, me ne venni in Ormus.
Mi pare, prima che finisca di narrare il mio viaggio, di ragionare alquanto sopra le cose che produce l'India e l'altre parti del Levante, e di dir la lor istoria e nascimento. Il pevere e il zenzaro sono spezie che nascono per tutta l'India, e anco in alcuni luoghi di là dall'Indie. La gran quantità del pevere nasce per i boschi salvatici, senza farli intorno sorte alcuna di fatica, se non andare al suo tempo a raccoglierlo; e l'arbore che produce il pevere è un'erba in tutte le sue parti simile alla nostra edera, la quale si rampega ad alto sopra gli arbori, e se agli arbori non s'attaccasse, sia di qual sorte esser si voglia, cascaria in terra e si marciria. Fa questa erba i corimbi o i graspi come fa l'edera, e quelli sono i grani del pevere, il qual quando si raccoglie è di color verde, ma mettendolo al sole a seccare diventa nero.
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