E ogni giorno mangiavamo carne fresca, percioché venivano con noi molti castrati coi pastori che li governavano, e i castrati avevamo comprati in Babilonia e ogni mercadante aveva bollato i suoi col suo bollo, e ai pastori per la lor fatica si dà un maidino per ogni castrato ch'essi amazzano, percioché essi erano obligati d'amazzarli e governarli, e oltra il maidino per castrato avevano anco le teste, le pelli e l'interiora d'essi castrati da loro amazzati, li quali erano tenuti di amazzarli quando gli era dai mercadanti ordinato. Per la nostra compagnia dei sei detti di sopra comprassemo venti castrati, e quando giungessimo in Aleppo n'erano ancora sette vivi: son questi castrati molto grandi e grassi e però, con tutto che fossemo tanta gente, un castrato ne faceva due giorni; ed è una usanza nelle caravane, che le compagnie s'imprestano la carne una con l'altra, per non portarsi dietro la carne cruda per viaggio, e s'accommodano tra loro che chi amazza un giorno un castrato l'impresta mezzo, e il giorno seguente gli è restituito.
Da Babilonia in Aleppo sono quaranta giornate di strada, delle quali se ne fa trentasei per il deserto, che non si vede se non pianura aperta e disabitata e senza segnale alcuno di strada: caminano inanzi i peotti e la caravana gli seguita, ed essi sanno le poste dove s'ha da fermarsi, nelle quali sono pozzi; e quando essi si fermano, tutta la caravana mette giú. Dico che sono trentasei giornate per il deserto perché, da Babilonia partendosi, si camina due giorni per luoghi abitati, sino che si passa il fiume Eufrate; e similmente due giornate vicino ad Aleppo si trovano villaggi e luoghi abitati dagli uomini.
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