Cap. IIII.
Percioché uno di questi rosmari aveva quasi posti i denti nella puppa della barca per tirarla a sé, ma, inalzato da' nostri un grido, si partí impaurito, tornando a pigliar in braccio i suoi figliuoli. Hanno due denti che gli avanzano dall'uno e l'altra parte della bocca, longhi circa un braccio, apprezzati non meno dell'avorio, spezialmente in Moscovia e Tartaria e in quei luoghi circonvicini dove sono conosciutti: e sono né piú né meno bianchi, duri e lisci come l'avorio. Or giudicando i marinari che questo branco di bestie cosí volteggiantisi per l'arena non potessero cosí bene in terra diffendersi, gli assaltarono per far acquisto de' lor denti; ma cominciando a ferirli ruppero tutte le spade, lance e accette o menare e ogni sorte di arme, né pur uno ne poterono uccidere: ad uno solo gli gettarono un dente di bocca, qual si portarono via. Non avendo adunque da questo combattimento potuto conseguir cosa alcuna, si deliberarono di tornar in nave per tor fuori gli archibugi e artiglieria e con quella combatter questi animali, ma levossi un vento cosí grande che cominciò a rompere il ghiaccio in pezzi grandissimi, sí che furono sforzati abbandonar quella impresa.
Quel giorno istesso trovorono un grand'orso bianco che dormiva, il quale con un arcobugio passarono da un canto all'altro; nientedimeno fuggendo si gettò nell'acqua, ma i marinari perseguitandolo con la barca lo ammazzarono, e tiratolo sopra il ghiaccio, ficcata in esso ghiaccio forte una mezz'asta, a quella saldo l'alligarono, con intenzione di portarlo via di là quando fussero tornati con l'artiglieria ad espugnar i rosmari.
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Moscovia Tartaria
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