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      Che mo' certi vogliano inferire che la impresa sia difficile, anzi impossibile, allegando con autorità di certi autori antiqui che dall'una parte e dall'altra del polo per piú di 305 miglia, il mare non sia navigabile, ciò si dimostra chiaramente esser falso, percioché il mar Bianco e anco piú appresso il polo si naviga e vi si esercita la pescagione contra l'opinione di tutti gli antichi scrittori: anzi, dove non si naviga ora che a quelli non fusse incognito? Cosí ancora non sarebbe maraviglia, sí come anco nel principio della prima navigazione abbiamo detto, se dall'una e l'altra parte del polo artico per 23 gradi fusse l'istesso freddo che è sotto il polo stesso, benché ancora non sia stato ben conosciuto. Chi crederebbe che ne' monti Pirenei e nelle Alpi, che si stendono per la Spagna, per la Francia, per l'Italia e per la Magna, fosse cosí eccessivo freddo che quivi la neve mai si disfacesse, essendo molto piú vicine al sole che queste provincie belgiche, situate presso il mare Artico? Onde nasce quel rigor cosí grande ne' monti? Non altronde certo che dalla profondità delle valli, nelle quali la neve è tanto alta, che 'l sole non può penetrar cosí basso per l'altezza de' monti, che tengono i raggi del sole da quelle lontani. Cosí ancora, per mia opinione, aviene del ghiaccio che si trova nel mare di Tartaria, chiamato anco il mar del Ghiaccio, intorno la Nuova Zembla, nel quale il ghiaccio che da' fiumi di Tartaria e del Cataio in quello scorre non può per la quantità grande dileguarsi, e perché il sole sopra quei luoghi non s'inalza molto, non può dar tanto calore che si possa cosí facilmente disfare.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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