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      Entrati nella nave, si fecero maraviglia grande della sua grandezza e del nobilissimo fornimento; e dopo che ebbero veduto bene e la puppa e la prora e ogni cosa, ponemmo loro inanzi della carne, del butirro e del cascio, ma tutto rifiutarono, dicendo che quel giorno digiunavano; ma avendo veduto un pesce salato se lo mangiarono tutto, divorando anco la testa e la coda di quello. Poi che ebbero mangiato, donammo loro un bariletto pieno di pesci salati, per lo quale ci renderono molte grazie, andandosi imaginando fra loro in che cosa ci potessero contracambiare sķ grato presente; e toltili di nuovo nel nostro copano, nel seno del Grasso li riconducemmo.
      A mezogiorno facendo vento da tramontana si partimmo, standosi Weygats verso levante fino al capo della Croce, poi di lą verso greco fino al capo del Separamento, che piega un poco al levante, e poi a greco tramontana e tramontana greco, poi a tramontana un poco verso ponente. Facemmo vela verso greco piegando un poco verso levante per due miglia, oltre il capo dello Spartimento, ma per la quantitą grande del ghiaccio bisognņ tornar adietro e drizzar il corso alla detta nostra stanza delle navi. Nel ritorno trovamo presso la punta della Croce un luogo assai commodo da gettar quella notte le ancore.
     
     
      Dei Samiuti col loro re, il sito, il vestire; delle loro carrette co' rangiferi, che velocissimamente le tirano.
      Cap. III.
     
      26 d'agosto la mattina, levate le ancore, facemmo vela, serrando il trinchetto, alla nostra stazione da navi vecchia, per aspettar quivi miglior tempo.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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