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      La foggia delle vesti che usano questi Samiuti è simile a quella che i nostri pittori danno e fingono agli uomini selvatichi, ma non sono punto selvatichi, ma hanno un buonissimo intelletto. Circondansi adunque di pelle di rangiferi da capo a piedi, eccetto i primari e maggiori, i quali, benché si coprano come i predetti, tanto gli uomini quanto le donne, portano però il capo coperto di panno tinto di qualche colore, fodrato di pelle. Gli altri portano un capello od oreglino fatto di pelle de' rangiferi, col pelo di fuori, e stringendosi bene il capo si lasciano crescere una lunga capigliata, qual senza pettinare lasciano cadere sopra le vesti cosí intricata e lunga. Per la maggior parte sono di picciola statura, di faccia larga e piana, con occhi piccioli, gambe corte e torte, e sono agili al correre e al saltare. Si fidano poco di stranieri, percioché, quantunque mostrassimo loro ogni sorte di amorevolezza, nondimeno poco ci credevano, come se ne accorgemmo il primo di settembre, la seconda volta che andammo al continente, che dimandando uno de' nostri ad essi un arco per vederlo, gli fu negato, facendo segno che non lo volevano dare. Quello che essi chiamavano re aveva intorno le guardie dispensate ad osservare e spiar quello che da noi si faceva, ciò che si comprava o si vendeva. Alla fine uno de' nostri, accostandosegli per far con lui amicizia, lo salutò cortesemente secondo il loro usato costume, e insieme gli porse un pezzo di biscotto. Egli con riverenzia grande l'accettò e subito si pose a mangiarlo, nientedimeno, mentre che lo mangiava e inanzi e dopo, dava d'occhio a quello che si faceva.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





Samiuti