Pagina (1353/1486)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Era dissimile dall'altro ghiaccio, e di color azurro come il puro cielo, in modo che tra i nostri erano diverse opinioni, altri affermando che fusse vero ghiaccio, altri terra congelata dal freddo: percioché molto avanzava sopra acqua, e arrivava al fondo di quasi 18 braccia e dieci sopra acqua avanzava. Quivi ci fermammo mentre durò la fortuna e spirò 4° ponente garbin.
      23 agosto partimmo dal ghiaccio verso siroco caminando in mare, ma di nuovo subito dammo nel ghiaccio, e ritornammo al Porto del Ghiaccio. Il giorno dietro, spirando impetuosamente maestro tramontana e scorrendo grandemente il ghiaccio, stammo con gran travaglio, e levandosi il vento maggiore il ghiaccio maggiormente caminava, sí che la bertoella del timone e parte del timone ci fu portato via, e il copano tra 'l ghiaccio e la nave fu fracassato e fatto in pezzi, né aspettavamo altro se non che anco la nave si spezzasse.
      25 agosto cominciò a bonazzarsi l'aere, e facemmo di gran fatica in spinger via il ghiaccio che ci stringeva, ma ogni fatica fu vana. Sendo poi il sole in garbino, cominciò il ghiaccio col flusso del mare a scorrere, e facevamo pensiero d'andare verso ostro per far vela verso Weygats, circondando la Nuova Zembla; ma avendo passata la Nuova Zembla, né trovando apertura alcuna, ci togliemmo di fantasia di poter piú passare ed eravamo d'opinione di tornar a casa. Ma venendo al seno del flusso bisognò per rispetto del ghiaccio ritornare, il qual era quivi fermato saldo, e quella stessa notte si gelò talmente che non potemmo a pena passare, cosí denso spirava il vento da tramontana.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





Porto Ghiaccio Weygats Nuova Zembla Nuova Zembla