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      4 dell'istesso, addolcendosi il vento e di nuovo risplendendo il sole, sendo però l'aere freddo e spirando tramontana, pur ci bisognò star quivi.
      5 detto, sendo un sole come ammalato e tranquillità, dopo cena di nuovo il ghiaccio ci venne ad assediare, sí che molto ci stringeva, e la nave cominciava tutta a levarsi e patir grandemente: pur per grazia di Dio stette ancor salda. Perché in somma temevamo che la nave ci mancasse, in cosí gran pericolo ci trovavamo, in tal difficultà giudicamo esser bene portar in terra il nostro trinchetto vecchio, la polve d'artiglieria, il piombo, gli schioppi e falconetti e tutte l'altre arme, per drizzar un padiglione intorno alla nostra barca, che avevamo tirata in terra; prendemmo appresso pane e vino e instrumenti fabrili per riparar la nostra scafa, accioché nelli bisogni ci potesse servire.
      6 di settembre fu assai buon aere e tranquillo, e col sol chiaro spirava vento da ponente, sí che alquanto rispirammo, sperando che 'l ghiaccio si dovesse consumare sí che potessimo indi partire.
      7 del detto, benché fusse assai buon aere, non vedemmo però apertura alcuna dell'acqua, ma stavamo fermi stretti nel ghiaccio, in modo che non si poteva trar goccia d'acqua d'intorno la nave. L'istesso giorno cinque de' nostri andarono in terra, ma due tornarono e altri tre andarono inanzi circa due miglia, i quali trovarono un fiume d'acqua dolce, e appresso a quello copia di legni condotti là dal fiume; e osservarono anco pedate di rangiferi e alci, come essi giudicavano, percioché erano pedate fesse in due parti e l'une maggiori dell'altre, onde fecero tal congietura.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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