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      7 novembre era buon aere, ma tanto oscuro che a pena si discerneva il dí dalla notte, e spezialmente perché il nostro orologio allora s'era fermato. Onde li nostri quel giorno non si levarono di letto se non per orinare, non conoscendo che fusse giorno, se ben era giorno, e per tal cagione non sapevano se la luce che vedevano era del giorno o della luna: onde si levò una gran disputa di diversi pareri, chi diceva che era giorno e chi la luna, ma considerato bene si trovò che era quasi mezogiorno.
      8 detto condussero delle legna, e si prese un'altra volpe, e vedemmo acqua nel mare. Quel giorno fu diviso il pane tra noi, 4 libre e oncie 10 per uno alla settimana, sí che ogni cassa di pane o vascello ci facea 8 giorni, onde prima non durava piú di 5 o 6. La carne e il pesce non fu ancora bisogno di partire. La bevanda poi non bastava, onde era necessario di metterla insieme e partirla, percioché la nostra cervosa per la maggior parte per il freddo era guasta, isvanita e insipida, e buona parte era uscita.
      9 detto, furono grandissime tenebre, sí che a pena appareva luce.
      10 novembre, sendo aere tranquillo, li nostri andarono alla nave a vedere in che stato si trovava, e trovarono molta acqua dentro, che era congelata fino di sopra la savorna, onde non potero tirar fuori la secchia.
      11 detto, spirando maestro, fu assai buon'aura. Quel giorno di spaghi di corde tessemmo un instrumento a guisa di rete per pigliar le volpi, accommodato in modo che, come erano sotto, si tirava stando in casa e si pigliavano: e quel giorno ne prendemmo una.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486