E uno de' marinari, quelle apparecchiando, né trovò una morta in una trappolla, dura come un sasso; la qual portata in casa, l'appendemmo al fuoco a disghiacciare e li cavamo la pelle, e alcuni ne mangiarono.
30 detto, di nuovo ci fu molesto il tempo con tempesta e neve, in modo che fu gettata la fatica del giorno avanti a far i gradi da uscire e l'acconciar delle trappolle, poiché ogni cosa di nuovo fu nella neve sepolta, e piú alta di prima.
Ultimo del detto, perseverando l'istesso tempo fummo chiusi in casa come in prigione, e fu cosí gran freddo che a pena il fuoco dava calore, percioché ponendo i piedi al fuoco ci abbrucciavano le calze prima che scaldarsi, sí che perpetuamente bisognava star sul tappezzarle; anzi, se non avessimo sentito prima col naso l'odore, le avremo prima arse tutte che veduto né sentito il calore.
L'anno 1597.
Passato cosí l'anno con grandissimo freddo, gran pericoli e grandissime incommodità, entrammo l'anno 1597 della Natività del nostro Signore, il quale ebbe lo stesso principio e simile al fine del 96, percioché durò l'istesso aere, con la neve, sí che il primo di gennaro ci convenne star chiusi in casa. Allora fu cominciato a distribuire il vino con una picciola misura per uno e ogni due giorni una volta, e perché dubitavamo di star quivi molto tempo prima che avessimo potuto partire, il che molto ci affannava, molti conservavano la loro parte di vino piú che potevano, perché, se durava molto quel tempo, avessero in occasione di bisogno qualche cosa in pronto.
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Natività
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