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      L'istesso giorno andammo cinque alla nave e la trovammo nello stesso stato, vedendo in quella molte pedate d'orsi, quasi che per la nostra assenza se n'avessero di quella preso il possesso.
      18 spirando maestro fu crudel aere, con molta neve e gran freddo. La notte ardendo le lampade e alcuni de' nostri sendo stati piú tardi a gire a letto, sentirono sopra il tetto il caminar di animali, che pareva loro maggiore che di volpi, cosí creppava la neve e faceva strepito; onde pensavamo che fussero orsi, ma, come fu giorno, non trovammo altre pedate che di volpi. Ma la notte, per se stessa oscura e orrida, le cose che sono orribili rende ancora maggiormente orribili.
      19 fu l'aere sereno e tranquillo. Quel giorno prendemmo l'altezza del sole, che per tanto tempo non avevamo potuto, perché l'orizonte non era chiaro, e perché anco non era tanto alto né faceva tanta ombra quanta era necessaria al nostro astrolabio. Noi avevamo fabricato uno stromento a guisa d'una meza sfera, avendo notati in una meza parte 90 gradi, al quale appendemmo un filo con un pezzetto di piombo a punto come si fa nella livella, e con quello misurammo l'altezza del sole, essendo nella sua maggiore altezza, e lo trovammo sopra l'orizonte tre gradi. La sua declinazione era 11 gradi e 16 minuti, i quali giunti all'altezza fanno gradi 14 e minuti 16; i quali battuti di 90, rimane l'altezza del polo gradi 75 e minuti 44. E perché la detta altezza di 3 gradi era stata tolta dall'infimo angolo del sole, bisogna aggiunger minuti 16 all'altezza del polo, e cosí resteranno precisamente 76 gradi, sí come avevamo trovato in tutte l'altre dimensioni.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486