25 di nuovo pessimo tempo con neve, e fummo serrati in casa.
26 fu oscuro, ma tranquillo; e aperta la porta esercitammo il corpo col camino e col corso, per addestrar le membra che dall'ozio erano quasi addormentate.
27 fu aere tranquillo, ma freddo crudele, e le legna si scemavano molto, onde eravamo molto affannati rivolgendo nella mente quanto acerba era stata questa ultima vettura, e che di nuovo bisognava tornare, se non volevamo morir di freddo.
28 continuò l'aere tranquillo, e andato io quel giorno, conducemmo una volta di legna, con non minor fatica e travaglio dell'altra, percioché uno de' nostri non ci poteva aiutare per esserli guasto dal freddo l'ultimo articolo del deto grosso d'un piede.
Marzo 1597.
Primo di marzo fu sereno e quieto aere, ma grande e crudel freddo, e ci bisognava isparmiare le legna, percioché era cosí dura fatica l'andarle a cercare. Il giorno adunque per quanto ci concedevano le forze ci esercitavamo per scaldar il corpo col correre, saltare e passeggiare, e a quelli che erano nel letto porgevamo delle pietre calde da scaldarsi, e verso la sera accendevamo un buon fuoco, di che eravamo contenti.
2 marzo fu sereno e freddo. Quel giorno, tolta l'altezza del sole, sendo nella sua maggior esaltazione, lo trovammo alzato sopra l'orizonte gradi sei, minuti 48. La sua declinazione era gradi sette, minuti 12, i quali insieme fanno 14; il qual numero detratto di 90, riman l'altezza del polo gradi 76.
3 detto fu sereno e tranquillo, sí che i nostri ammalati si ricuperarono alquanto, e cominciarono a sedere sopra i loro letti a far qualche cosa per passar il tempo; il che poi non tornò loro bene, per esser levati prima che dovessero.
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