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      10 spirando tramontana fu aere sereno, e perciò facemmo netta la casa, e cavata la neve e usciti vedemmo il mare al largo aperto, sí che uno diceva all'altro: "Se la nave fusse libera, potremmo provar di far vela"; ma con la scafa o col copano sarebbe stato incommodo, per il gran freddo che quivi durava. Presso sera nove di noi andammo alla nave, menando il carro per condur delle legna da quella, avendo consumato quelle che avevamo in casa, e trovammo la nave ancora ferma nel ghiaccio.
      11 marzo, spirando greco, fu freddo e sereno con sole chiaro; perciò togliemmo la sua altezza con l'astrolabio, e lo ritrovammo 10 gradi e minuti 19 sopra l'orizonte, e la sua declinazione gradi 3, minuti 41, i quali giunti con l'elevazione fanno gradi 14 come avanti: questi cavati di 90, riman l'altezza del polo gradi 76. Dipoi noi 12 menando la caretta andammo a tuor delle legna al luogo usato, ma sempre con maggior fatica, percioché ogni giorno si facevamo piú debili. Ritornati a casa e grandemente stanchi, dimandammo al nocchiero la nostra parte di vino, il qual ottenimmo, e con quello reficiati e corroborati fummo per l'avenire piú pronti alle fatiche, le quali erano quasi intolerabili se la necessità non ci avesse fatto animo e forze; anzi spesso diceva l'uno all'altro, se le legne si trovassero da comprar con danari, le avremmo volentieri compre con li nostri salarii di mese in mese.
      12 marzo spirando greco fu un aere crudo, e di nuovo cominciò a tornar il ghiaccio che garbino aveva scacciato, e si levò tanto freddo che in tutto il verno non sentimmo il maggiore.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486